Come abituare un bambino a viaggiare in camper: spunti e riflessioni.

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Come abituare un bambino a viaggiare in camper: spunti e riflessioni.

03 Maggio 2021

Viaggiare in camper con un bambino piccolo, o addirittura con un neonato, è bellissimo, parola di una mamma che viaggia da quando la sua piccola aveva pochi mesi di vita. Molti pensano che si viaggierà non più come prima. Talvolta non sono tanto i neogenitori a farsi problemi quanto le persone più vicine a loro (nonni, zii, fratelli, amici, ecc) che finiscono per influenzarli negativamente incutendo loro timori infondati. Esistono infatti genitori così spaventati dall’idea di riprendere a viaggiare con i piccoli che preferiscono rinunciare.

Aspettano, aspettano e poi finiscono per dimenticarsi addirittura di come si organizzi un viaggio. In realtà, nulla è impossibile. Viaggiare in camper con un bambino piccolo è diverso ma entusiasmante tanto quanto viaggiare da soli. Basta avere delle piccole accortezze e affrontare gli eventuali imprevisti con serenità e con la certezza che una soluzione si trova sempre. Ecco perché nell’articolo di oggi approfondiremo insieme una raccolta di spunti e riflessioni che quando si viaggia con un bebé bisognerebbe tenere bene a mente.

In camper seguendo i ritmi del bambino

La giornata è fatta di 24 ore, per viaggiare con un bambino c’è bisogno di suddividere il tempo in base ai suoi ritmi. Se il bambino è abituato a dormire a ora di pranzo, sarebbe conveniente sfruttare quella fascia oraria per spostarsi da un posto all’altro, avendo la certezza che dormirà e il viaggio filerà liscio. Un’altra situazione simile potrebbe verificarsi, invece, mentre siamo già piazzati in una località di mare, di montagna o città. Supponiamo che nel nostro immaginario esista ancora la stessa scaletta di viaggio che attuavamo quando eravamo giovani, soli e spensierati.

Andavamo al mare presto di mattina, facevamo tutta una tirata, a pranzo mangiavamo un panino o un gelato. Bene, bisogna accartocciare quell’abitudine, cestinarla, sedersi a tavolino e reimpostarne una nuova. Ora dobbiamo necessariamente seguire i ritmi del bebé: se è abituato a dormire tanto di mattina e, noi vorremmo andare al mare o a fare un’escursione dobbiamo metterci in testa che posticipare un po’ l’orario non sarà poi un dramma. È solo una situazione momentanea, prima o poi ci riapproprieremo delle nostre abitudini ma per adesso è importante reimpostare le priorità.

Avere sempre un piano B

Abbiamo organizzato una giornata top, che si prospetta divertentissima? Per un motivo o per l’altro, proprio quel giorno, il neonato ha le coliche, il bambino di 2 anni fa i capricci e non vuole vestirsi, non ha chiuso occhio tutta la notte per via di un’influenza improvvisa? Può capitare! Queste situazioni sono all’ordine del giorno quando si viaggia con un bambino piccolo. Il trucco è avere sempre un piano B per non forzare il bambino a fare cose che non gli vanno, rischiando di traumatizzarlo. Grazie al camper, poi, attuare un piano secondario è facilissimo.

Le soluzioni, infatti, grazie al camper sono tantissime e non sarà un problema cambiare piano in 5 minuti. Insomma, il piano B è un jolly da avere sempre in tasca: salverà la giornata e tutti saranno più contenti!

Portare sempre un giochino familiare in camper

Portare sempre un giochino a cui il bambino è attaccato e che riconosce come familiare durante un viaggio in camper è importantissimo. Che sia un carillon con una dolce melodia, con cui il bambino si rilassa e magari si addormenta, che sia il suo bambolotto preferito è di fondamentale importanza non dimenticare a casa i suoi giochini preferiti. Durante il viaggio, infatti, grazie a pochi e semplici oggetti il bambino riconoscerà come familiari anche i nuovi contesti. Proprio per questo potrebbe sentirsi meno nervoso, meno teso, più sereno e rilassato.

Organizzare viaggi in comitiva

Per abituare un bambino, di qualunque età, a viaggiare in camper, un’idea carina potrebbe essere quella di organizzare dei viaggi in comitiva con camperisti che, a loro volta, hanno bambini.

Meglio ancora se dello stesso sesso e età, in quanto avranno probabilmente più interessi in comune; anche se non sempre è così.
Inoltre potreste dedicare alcune ore del giorno alle loro attività e ai loro bisogni, a patto che poi loro stiano ai vostri.

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Un’altra ottima soluzione, per dei genitori camperisti, è scegliere di passare alcuni giorni del viaggio in un campeggio che abbia l’animazione e quindi un mini club, dove poterli lasciare un paio d’ore al giorno mentre noi genitori possiamo dedicarci ad una visita al museo, a un giro in barca, a un pò di relax in spiaggia.

Viaggiare in camper con un bambino in conclusione…

In conclusione, viaggiare in camper con un bambino piccolo non è poi così complicato, anzi. Per una mamma e un papà invece potrebbe essere un modo nuovo per (ri)esplorare il mondo a passo lento, con più calma, con ritmi diversi e nuove routine.

Spero che queste riflessioni su come viaggiare in camper con un bambino vi siano state d’ispirazione come sempre e anche d’aiuto per affrontare con serenità il primo viaggio insieme al vostro bambino.

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