Camper storici: curiosità e fake news

Camper storici

Oggi, per la community di “mollo tutto e vado a vivere in camper” abbiamo deciso di andare a parlare di un argomento che sicuramente interesserà i camperisti più anzianotti, ma anche quelli alle prime armi che hanno deciso di investire su un primo camper un po’ più avanti con gli anni: i camper storici.

Molti neo-camperisti, infatti, decidono di spendere poco acquistando camper usati per la loro prima esperienza. Molti di questi camper hanno delle agevolazioni fiscali e, alcuni, possono essere denominati “camper storici”. Ma tra camper storici e camper d’epoca ci sono delle differenze, delle agevolazioni, delle opportunità che molto spesso quasi nessuno conosce.

Ancora oggi, infatti, esistono tantissime leggende metropolitane e fake news che creano disinformazione pura sull’argomento dei camper storici e in molti si trovano a non sapere come muoversi. Ma niente paura, in questo articolo cerchiamo di spiegare proprio tutto!

Cosa dobbiamo sapere sui camper storici?

I camper storici sono quei veicoli che possono circolare purché rispettino le regolari revisioni di Legge e non devono essere utilizzati per scopi professionali, ma esclusivamente ricreazionali. Siamo andati a parlare con Claudio Galliani, presidente RIVARS e Commissario Tecnico Nazionale ASI specializzato in veicoli abitativi/ricreazionali.

Il RIVARS è un club che ha come scopo quello di riunire e certificare tutti i veicoli abitativi ricreazionali storici. La prima cosa che Galliani ci tiene a specificare è che, sebbene “d’epoca” e “storico” possono essere considerati dei sinonimi, per la Legge dello Stato la differenza è sostanziale (art. 60 CdS): “il veicolo d’epoca, a differenza del veicolo storico, è un veicolo radiato dal PRA perché non ha le caratteristiche richieste per la libera circolazione (fanaleria inesistente o non conforme, ruote in legno o a raggi, pneumatici “pieni” ecc..) e non è soggetto alla revisione periodica quindi non può circolare se non in caso di specifiche manifestazioni e con scorta”.

Quanto tempo ci vuole per diventare camper storico?

Per poter essere certificato come “storico” il veicolo deve aver compiuto 20 anni e 1 giorno dalla data di costruzione e/o prima immatricolazione. I 30 anni di cui tanto si parla in giro su internet sono soltanto per il passaggio da regime “tassa di possesso” a “bollo forfettario di circolazione”, quindi è un termine fiscale.

Per quanto riguarda la Legge, oltre a quanto specificato dagli artt. 60 CdS e 214 e 215 del Regolamento CdS, la storicizzazione nel veicolo non è automatica al compimento della vetustà minima, ma è unicamente sancita dal Certificato di Rilevanza Storica “CRS” (Dec.L.vo 17/12/2009 & circolare applicativa 04/10/2010).

Il CRS è l’unico documento avente valore legale/fiscale per lo stato Italiano che si ottiene a seguito di verifica/ispezione fatta di presenza sul veicolo stesso da parte di commissari tecnici ASI accreditati, in questo caso specializzati per i veicoli abitativi. Il requisito di storico, una volta ottenuto il CRS, va trascritto in motorizzazione nella carta di circolazione del veicolo ed è l’unico documento utile per accedere alle varie facilitazioni previste.

Che criteri deve rispettare un camper per essere considerato “storico”?

Il Presidente RIVARS ci spiega molto bene questo passaggio importante: “I 30 anni hanno solo valore fiscale e sono automatici, ma il veicolo rimane semplicemente vecchio e non storico. Mentre per il CRS (unico documento con valore legale riconosciuto in Italia che determini la storicità di qualsiasi veicolo) sono sufficienti 20 anni e 1 giorno. Questo non è un passaggio automatico, ma il veicolo deve essere sottoposto a verifica da parte di un ente riconosciuto dallo Stato come ente certificatore, che per le varie specialità in Italia sono 5:

  • FMI moto e derivati;
  • registri FIAT;
  • ALFA
  • LANCIA per i prodotti diretti delle tre case;
  • ASI per qualsiasi categoria di veicolo.

Ad oggi non esistono enti e/o strutture diverse da quelle cinque citate (anche se riconosciute FIVA “Federation Internationale Vehicules Anciens” a livello europeo) che in Italia possano emettere certificati di storicità con valore legale.

Camper storici requisiti

In primis deve essere dignitoso (sporcizia e tracce di ruggine depongono molto a sfavore) ed originale (le modifiche non sostanziali rimuovibili sono ammesse, mentre quelle sostanziali non rimuovibili e definitive non sono ammesse). Per modifiche non sostanziali, ad esempio, si intendono il portabici, la veranda estraibile, la parabola TV e così via. Anche se il veicolo è a benzina, si può aggiungere l’ impianto GPL. All’atto della verifica, infine, non è necessario rimuovere le modifiche e/o aggiunte; possono rimanere e verranno annotate nel rapportino emesso dai CT all’atto della verifica e che rimane agli atti d’archivio del Registro in caso di contestazioni (ai sensi dell’ art. 215/3 del regolamento CdS).

Il Presidente ci tiene a sottolineare che “ovviamente, in sede di verifica, i commissari tecnici verificatori comprendono benissimo che il camper, essendo “casa” viene sempre ottimizzato dal proprietario in base alle sue specifiche esigenze e ciò di norma non costituisce una negatività del giudizio”.

I camper storici godono di maggiori agevolazioni?

Tra le agevolazioni più importanti c’è che la revisione biennale deve rispettare i parametri dell’epoca. Questo ci permette di evitare grossi rischi come quello di essere “fuori” con i fumi, con i fari e/o con la frenatura. In caso di blocco del traffico, causa inquinamento, infatti i camper storici possono circolare in alcune regioni (vedi Legge Regione Lombardia n°24 e successivi decreti della giunta regionale – DGR).

Ma ci sono anche molti vantaggi effettivi, vediamoli insieme:

  • al veicolo è riconosciuto un aumento di valore commerciale in caso di vendita;
  • in caso di incidente, in cui non si sia in colpa, si può richiedere la riparazione integrale senza accettare un rimborso forfettario;
  • se il camper ha tra i 20 ed i 30 anni, ma solo per i veicoli certificati CRS, vi sono delle agevolazioni in base alla Regione in cui è registrato: in Lombardia, ad esempio, vi è la totale esenzione e la tariffa è zero.

Camper storici: consigli su come passare la verifica

La prima cosa da rispettare è la dignità del camper (sporcizia e tracce di ruggine depongono molto a sfavore). La seconda l’originalità (le modifiche non sostanziali rimovibili sono ammesse, mentre quelle sostanziali non rimovibili e definitive non sono ammesse). Per modifiche non sostanziali, ad esempio, si intendono l’aggiunta di accessori esterni come portabici, veranda estraibile, parabola TV e così via. Anche se il veicolo è a benzina, si può aggiungere l’impianto GPL.

All’atto della verifica, infine, non è necessario rimuovere le modifiche e/o aggiunte; possono rimanere e verranno annotate nel rapportino emesso dai CT all’atto della verifica e che rimane agli atti d’archivio del Registro in caso di contestazioni (ai sensi dell’ art. 215/3 del regolamento CdS). Il Presidente ci tiene a sottolineare che “ovviamente, in sede di verifica, i commissari tecnici verificatori comprendono benissimo che il camper, essendo “casa” viene sempre ottimizzato dal proprietario in base alle sue specifiche esigenze e ciò di norma non costituisce una negatività del giudizio”.

Camper storici e categoria sulla carta di circolazione

“Un’altra cosa molto importante – ci spiega Galliani – è la categoria del veicolo, che al 99% nelle carte di circolazione di un’ autocaravan è errata: al riquadro 2 il campo J non può essere “N”, ma ed in forza di Legge, esclusivamente “M1” e va corretto in Motorizzazione. La differenza è sostanziale perché N è trasporto di cose, mentre autocaravan (art. 54 & 47 del CdS) è trasporto di persone massimo 7 posti compreso conducente, quindi M1 (dato che M1 arriva fino a 9). Se al riquadro 2 c’è scritto autocaravan o veicolo uso abitazione/campeggio, secondo le diciture più vecchie, e poi si trova la N al campo J, il documento è in palese ed insindacabile contraddizione con il dettato della Legge.

Scopri sul sito dell’ACI se pagare il bollo o la tassa di circolazione

Tramite il sito dell’ACI potrai vedere se il tuo camper ha delle agevolazioni fiscali come il fatto che se si supera un certo numero di anni non si paga la tassa di possesso ma una semplice tassa di circolazione che equivale a circa 28 euro l’anno. Questa tassa di circolazione si paga solamente se il camper è in movimento. Quindi, qualora sia fermo al rimessaggio o in garage privato per tutto l’anno non si paga e non ha more in caso di mancato pagamento, come avviene per la tassa di possesso.

Ci spiega Galliani, però, di fare attenzione a una cosa: “qualunque veicolo non in possesso di CRS deve comunque pagare “in pieno” la tassa di possesso fino al 30° anno (a meno che non sia consegnato ad una concessionaria per essere messo in vendita) solo con il CRS si può accedere alle varie tariffe (differenti regione per regione) riservate agli storici dai 20 ai 30 anni. Il problema è che non sempre gli uffici ACI sono aggiornati sullo “status” del singolo veicolo, quindi la fonte più attendibile dovrebbero essere i vari uffici MCTC (oggi MIT) provinciali”.

Camper storici: contatti

Camper  storico quanto tempo

Ringraziamo il Presidente RIVARS Claudio Galliani e tutto il CD del Registro per la disponibilità nel spiegarci tutte queste nozioni importanti per la community di “Mollo tutto e vado a vivere in camper”.

Se vuoi saperne di più sul “Registro Italiano Veicoli Abitativi Ricreazionali Storici”, se ne possiedi uno o se ritieni che possa venir certificato come tale, ti invitiamo a visitare il loro sito ufficiale e/o scrivere a: info@camperstorici.it segreteria@camperstorici.it presidenza@camperstorici.it 

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